Tecnologie autonome

Indichiamo come autonome quelle tecnologie che hanno un loro linguaggio, loro regole e un loro modo di operare; esse inoltre permettono di sviluppare esperienze, riferite al loro statuto, che altrimenti non sarebbe possibile svolgere e il cui valore non sta nel presentare, nel miglior modo possibile, la fruizione di mondi fittizi che realizzino il reale attraverso il digitale, ma nel costruire questi mondi.

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5.1. Un metodo per creare con le tecnologie autonome

In Problemi, scopi e responsabilità della scienza (1996), Popper ci dice: “La mia concezione del metodo della scienza è semplicemente questa: esso sistematizza il metodo prescientifico dell’imparare dai nostri errori; lo sistematizza grazie allo strumento che si chiama discussione critica. Tutta la mia concezione del metodo scientifico si può riassumere dicendo che esso consiste in questi tre passi: inciampiamo in qualche problema; tentiamo di risolverlo, ad esempio, proponendo qualche nuova teoria; impariamo dai nostri sbagli, specialmente da quelli che ci sono resi presenti dalla discussione critica dei nostri tentativi di risoluzione. O, per dirla in tre parole: problemi-teorie-critiche. Credo che in queste tre parole, problemi-teorie-critiche, si possa riassumere tutto quanto il modo di procedere della scienza razionale” (Popper K.R, 1969, pag. 146, citato in Antiseri D., 2000, pag. 13).

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Popper nega con forza che possa esistere un metodo induttivo. Scardina fin dalle basi il processo d’induzione: eccepisce che una legge possa essere inferita da una quantità di osservazioni, per di più con un procedimento meccanico. In pratica, non accetta che l’esperienza (l’osservazione) venga prima della teoria.

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Attuando una modalità complementare a questa ora descritta, il docente potrebbe adottare il ruolo e i metodi di storiografo della scienza (Antiseri D., 2000).

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Concludendo quanto esposto fino ad ora, possiamo, in definitiva, individuare due livelli nell’impiego delle tecnologie nella didattica:
un primo livello che prevede la realizzazione di artefatti (tecnologie autonome);
un secondo livello che prevede l’uso di artefatti già realizzati; questi vengono inseriti in percorsi didattici e utilizzati secondo proprie modalità (tecnologie come sostegno).
Vedremo in seguito quali potrebbero essere dei possibili percorsi in grado di esemplificare quanto fino ad ora detto e chiarire ulteriormente la distinzione fra uso delle tecnologie e produzione con le tecnologie.